Nel mistero della realtà

a cura di: Dotolo Carmelo

Contenuto in: UUJ 2014 - 2 pp: 5-9
Supporto Anno ISBN Prezzo web
Ebook 2014 Non disponibile

Spesso si ritiene che la conoscenza della realtà, sia un compito che compete ad alcuni saperi. O, meglio, che solo alcuni di essi siano in grado di comprendere la complessità della realtà. Eppure, la fatica della ricerca lascia emergere la banalità di risposte a buon mercato, se non proprio l’illusione di poter leggere il mistero delle cose attraverso un unico approccio conoscitivo. In altre parole, si ritiene che il conflitto delle interpretazioni circa la complessità nella quale viviamo sia un atteggiamento che tende a mettere in parentesi conoscenze certe e indubitabili. La storia della ricerca, però, racconta ben altro e invita a non essere semplicistici nel lungo cammino della conoscenza. È quanto si apprende dalla lunga e articolata vicenda del rapporto tra teologia, religione e scienza. Rapporto considerato, da alcuni, privo di valore, da altri non importante per un’autentica conoscenza della realtà. Anzi, il sospetto che la conoscenza teologica possa essere di ostacolo è più che una semplice ipotesi. Per un motivo elementare, come scrive John Polkinghorne: «Secondo un’immagine assai popolare l’impresa scientifica disporrebbe di un metodo infallibile e, di conseguenza, i suoi risultati non sarebbero altro che l’inesorabile conquista della verità. Il controllo sperimentale verifica o falsifica le proposte avanzate dalla teoria. I problemi vengono risolti così per sempre e con unanime soddisfazione; leggi che mai saranno infrante sono sotto gli occhi di tutti. Ma scopriremo ben presto che, in realtà, le cose vanno in maniera molto più sottile»1.