Il volume riflette sulla tesi di un’origine “francescana” del giusnaturalismo moderno.
Si apre con un excursus sull’equilibrio della sintesi tomista, sulla posizione di san Bonaventura e sulla crisi culminata con la condanna parigina del 1277. L’Autore presenta quindi la concezione del diritto naturale di Giovanni Duns Scoto, la “disputa sulla povertà”, il pensiero di Guglielmo di Ockham e le sorti del diritto naturale nel nominalismo, per mostrare infine come queste idee confluiscano nella prospettiva teologico-morale e giuridica dei riformatori. Una lettura attenta degli scritti di Lutero, Melantone, Calvino, Zanchi e Althusius consente una migliore ricostruzione della rottura tra il paradigma classico e quello moderno del diritto naturale.
Autori e Curatori
Aldo Vendemiati è professore di Filosofia Morale e già Decano della Facoltà di Filosofia alla Pontificia Università Urbaniana. Le sue ricerche vertono prevalentemente sulla fondazione dell’etica, in dialogo con la tradizione tomista ("San Tommaso e la legge naturale", UUP 2011; "La legge naturale", Roma 1995) e con la fenomenologia ("Fenomenologia e realismo", Napoli 1992). Ha affrontato inoltre le tematiche bioetiche in ordine alla loro fondazione epistemologica ("La specificità bio-etica", Soveria Mannelli 2002), continuando ad approfondire la riflessione sull'etica in diretto confronto con le istanze più attuali del nichilismo post-moderno e della razionalità pratica ("Universalismo e relativismo nell’etica contemporanea, Milano 2007). Per la UUP ha pubblicato, inoltre, "In prima persona" (III ed. 2008), "In comunità. Fondamenti di etica sociale" (2013).