Nel suo studio di Segretario di Propaganda Fide, affacciato su Piazza di Spagna, Francesco Ingoli riceveva da ogni parte del mondo le relazioni dei missionari, incontrava viaggiatori di ritorno dall'Oriente, monaci ortodossi di passaggio a Roma, religiosi dai quali ascoltava il racconto dei paesi lontani… davanti ai suoi occhi prendevano forma le terre, i mari, i popoli, le culture del mondo allora conosciuto. Dimenticata per secoli in un archivio, la "Relazione delle Quattro Parti del Mondo" è lo specchio di quegli incontri, di quelle letture. Nelle sue pagine le vicende dei singoli missionari si mescolano alle descrizioni geografiche, alla riflessione sull'adattamento del cristianesimo alle culture extraeuropee, alla ricostruzione storica, in una visione che si può ormai definire geopolitica del contesto internazionale. I temi politici e strategici si intrecciano nella Relazione a lucide analisi delle realtà missionarie, dai 'disordini' ed 'impedimenti' all'evangelizzazione dei popoli asiatici ed africani, alla necessità di far nascere la chiesa locale. Accanto all'India di un Roberto de Nobili, ritroviamo la Georgia di Pietro della Valle, il Maghreb di Leone Africano, ed ancora il Congo di Pigafetta, l'Etiopia di Francisco Alvares, il Perù delle miniere di Potosì. Immerso nella costruzione della nascente Congregazione 'De Propaganda Fide', in un'epoca segnata da profonde tensioni, Francesco Ingoli seppe guardare il mondo di allora con simpatia.
L'opera è un'edizione critica del manoscritto del primo segretario della Congregazione 'De Propaganda Fide' (1622-1649), corredata di riproduzione di alcune pagine del manoscritto e di un importante saggio di Josef Metzler. Un'autentica, originale e validissima testimonianza di storia della Chiesa e delle missioni in particolare, quand'esse nascevano.
Autori e Curatori
Francesco Ingoli (1578-1649) è stato il primo Segretario della Congregazione De Propaganda Fide alla quale seppe dare un funzionale ordinamento amministrativo dedicandosi con lungimiranza allo sviluppo delle missioni come movimento puramente ecclesiastico e spirituale. Già professore di Diritto, è ricordato per aver preso parte in precedenza alla controversia su Galileo.